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Cascate del Serio

Scarponi da trekking, la terra sotto i piedi, l’aria umida mattutina, la rugiada sulle piante. Solco la terra ascoltando solo il rumore dei miei passi. Ad un certo punto mi accompagna il rumore dell’acqua, mi volto e con stupore vedo un torrente di acqua cristallina che si lancia per centinaia di metri in un abisso nebbioso. Questo è lo spettacolo mozzafiato che ti aspetta alle Cascate del Serio, una delle cascate più magnifiche d’Italia.

Cascate dal serio
LA LEGGENDA DELLE CASCATE DEL SERIO

Una leggenda narra la formazione delle cascate del serio. C’era una volta una nobildonna innamorata di un pastore del luogo. Il pianto della fanciulla era colmo di disperazione ed era talmente forte che trasformò le lacrime in ruscelli e torrenti che travolsero ogni cosa, compresi il castello e la dama, formando il salto da cui si tuffa il serio.

ORIGINI DELLE CASCATE DEL SERIO

Le cascate sono formate dall’omonimo fiume Serio, percorre il piano del Barbellino da dove si getta dando vita alle cascate. Nel 1932 fu costruita la diga che interruppe il naturale corso dalle acque.

Grazie ad un accordo tra il comune e Enel le cascate furono di nuovo visibili dal 1969.

QUANDO VEDERE LE CASCATE DEL SERIO?

Le cascate sono visitabili durante il periodo estivo e nella prima parte dell’autunno, tuttavia, è sempre possibile intraprendere il trekking da primavera inoltrata fino ad ottobre (sempre consultando le previsioni meteo e con tempo idoneo).

Le prossime aperture delle Cascate del Serio per il 2024 sono:

16 giugno | ore 11:00-11:30 (già effettuata)
13 luglio | ore 22:00-22:30   NOTTURNA (già effettuata)
18 agosto | ore 11:00-11:30 (già effettuata)
15 settembre | ore 11:00-11:30
13 ottobre | ore 11:00-11:30

COME ARRIVARE ALLE CASCATE DEL SERIO?

I sentieri partono da Valbondione, i parcheggi sono a pagamento ma esiste la possibilità di comprare il biglietto online. Oggi il parcheggio ha un costo di 5 euro al giorno.

I sentieri durano circa 1 ora e 30 minuti e la vista migliore sulle cascate si avrà presso i grandi macigni.

Portate con voi scarpe idonee, acqua e cibo a sufficienza perché non si troveranno punti di ristoro durante il cammino.

I sentieri sono tre:

SENTIERO CAI 332:

Dislivello: 400 m

Difficoltà: media

Tempo percorrenza: 1 h e 30


Il percorso pare dal centro abitato di Valbondione e si prosegue fino alla Frazione Grumetti; si intraprende quindi il percorso CAI 332 segnalato con destinazione Borgo di Maslana. Dopo aver oltrepassato il borgo e le baite si attraversa il Ponte della Piccinella.

Si prosegue poi a sinistra arrivando all’Osservatorio Floro Faunistico di Maslana, situato nella zona dei Grandi Macigni da dove sono visibili le cascate.

SENTIERO CAI 305:

Dislivello: 400 m

Difficoltà: bassa

Tempo percorrenza: 1 h e 30


Dal paese di Valbondione si intraprende la comoda mulattiera segnalata con segnavia CAI 305 con partenza in Via Curò. Per proseguire dovrete cercare le indicazioni per “Rifugio Curò” e fermarvi ai grandi macigni per vedere le cascate.  Successivamente potete percorrere il sentiero per arrivare al rifugio.

SENTIERO CAI 306: (SOLO DIURNO)

Dislivello: 400 m

Difficoltà: media

Tempo percorrenza: 1 h e 30


Il sentiero parte dalla Frazione di Lizzola da dove si intraprende il sentiero CAI 306 con destinazione le Baite di Valbona. Da qui si prosegue sulla sinistra seguendo le indicazioni per Maslana, perdendo leggermente quota, fino ad arrivare nella zona dei Grandi Macigni.

Per raggiungere i grandi macigni io ho intrapreso il sentiero 305 da dove ho intrapreso la variante 305b per poi ricongiungermi con il sentiero principale.

Ulteriori informazioni si possono reperire sul sito ufficiale del turismo Valbondione.

È POSSIBILE VEDERE LE CASCATE CON I BAMBINI?

Sì, ma devono aver voglia di camminare. Il sentiero suggerito è il 305 dove la facile mulattiera rende il percorso idoneo anche per i bimbi.

LA MIA ESPERIENZA

Arrivata a Valbondione di primissima mattina intraprendo il sentiero 305 con la variante 305B. Il sentiero è un po’ bagnato per le piogge dei giorni precedenti ma nulla di così difficile. Durante il percorso si attraversano una serie di torrenti, a detta di escursionisti abituali sono quasi sempre in secca ma quest’anno c’era un po’ più di acqua, quindi, bisogna prestare un po’ più di attenzione.

Le sirene annunceranno l’apertura delle cascate e da lì a poco si riempiranno rivelando tutta la loro portata. Un’esperienza da non perdere!

Cerchi un’idea per un’altra gita fuoriporta? Il castello di Pandino è un’ottima scelta!

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