Pensieri sconnessi

L’oblio e la fiducia

Febbraio 2023 – luglio 2023: L’oblio e la fiducia.

L'oblio e la fiducia

Cinque mesi in cui non scrivo nulla, cinque mesi di oblio, cinque mesi in cui ho perso il valore più importante, la fiducia. Cinque mesi in cui avevo un solo obiettivo.

Quest’anno non è cominciato come avrei voluto, il sorriso non è tornato e le lacrime versate ormai non le conto più.

Ho messo un punto a qualcosa che mi faceva e mi fa star male, ho cominciato a cercare una casa nel momento storico peggiore in assoluto.

Contestualmente ho deciso di finire il mio percorso da sommelier.

Avevo una paura tremenda, così, mi sono rinchiusa in casa a studiare tutte le sere per questi cinque mesi… volevo farcela, volevo vincere e non sentirmi dire che il traguardo era arrivato grazie ad altre persone, volevo portare a termine questo percorso, il primo successo dopo 14 anni.

Mi ero fatta una promessa.

Se l’avessi passato mi sarei presa una bottiglia in particolare nel posto dove tutto è cominciato.

Nessuno immagina la mia fatica, dominare il panico nel corso del tempo è stata dura, pensare di dovercela fare, questa volta senza ansiolitici, è stato devastante.

E quando, nei giorni precedenti all’esame, cominci a sentire i muscoli irrigidirsi, la mano tremare, il respiro diventare sempre più affannoso, sai che è il momento in cui l’attacco di panico sta per arrivare. Mano intorno al collo, lo stringi, cerchi di respirare e di regolarizzare il battito cardiaco, ce la fai. Anche oggi esci indenne.

Porta fortuna in tasca, la foto di mia nonna che mi accompagna sempre nei momenti critici della mia vita, lacrimoni negli occhi, la paura di cadere a terra e finire su una barella del 118 come in passato. L’esame non va propriamente come speravo, da ipercritica come sono, poteva andare meglio, ma il risultato è stato portato a casa.

Compri quella bottiglia, sei felice ma…

quanto dura la felicità?

Poco meno di un battito di ciglia.

Del mio cuore e delle mie cose non si ha mai cura e così tutto crolla, tutto finisce in mille pezzi, si spacca, come si spacca il mio cuore. E la mia bottiglia.

“Te la ricompro” mi sono sentita dire. No… è praticamente introvabile ed era il segno del mio successo e della mia felicità. È stato il momento che per me ha significato così tanto e quel momento ora non c’è più.

Ti rendi conto da una parte di quanto poco valore tu hai e dall’altra di quanto non conti nulla.

Bugie, menzogne, la mia ingenuità come al solito ti fa un bel dito medio e si presenta dicendoti “Ehi baby, pensavi di farla franca questa volta?”.

Mi mangio le mani ogni volta che il mio cuore viene spezzato, quando regalo la cosa più preziosa che ho al mondo, la mia fiducia, e questa puntualmente viene spazzata via.

Pugnalata e lasciata morente sul ciglio della strada.

L’onestà è il valore più importante, e io in questa frase mi ci sono sempre ritrovata.

Ne vale la pena rischiare?

Ne vale la pena donare?

Ne vale la pena provare?

La risposta è no.

Qualunque sia il momento, puntualmente tutti i cocci vengono distrutti, li raccolgo ma non riesco ad incollare i pezzi con l’oro.

I pezzi si rompono nuovamente, e così, il mio cuore.

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